Così nacque l'aspirapolvere

Uno era britannico, un ingegnere estremamente pignolo. L’altro americano, portinaio d’emporio, piuttosto pigro. Entrambi inventarono qualcosa di simile. Prima il britannico, poi l’americano.

Ma chi fece fruttare l’invenzione? Nessuno dei due. Come si suol dire: il terzo gode! Un uomo d’affari, americano. Polvere e igiene? Si può far soldi con entrambe.

Ma andiamo per ordine. L’ingegnere britannico, Hubert Cecil Booth, capì che le primissime macchine per pulizia altro non facevano che spostare polvere piuttosto che aspirarla. Aspirare è certamente più efficace! E così ecco nascere un sistema d’aspirazione.

Ingegnoso sul metodo ma poco creativo sul design. Un macchinario così ingombrante mai avrebbe trovato spazio in una comune abitazione! Vi immaginate un’aspirapolvere grande come un furgone, montato su di un carro trainato da due cavalli che necessita di un vetturino e tre operai solo per portarlo nelle case? Ovvio che Booth avesse successo solo tra ricchi clienti dagli immensi saloni!

James Murray Spangler, aggiunse l’ingrediente mancante: la praticità. Un portinaio d’emporio dopotutto deve pur massimizzare il suo tempo e di certo spolverare in continuazione non aiuta.

E da lì l’idea: un apparecchio portatile con motore e spazzola rotante. Il primo aspirapolvere a mano.

Purtroppo per i due inventori, astuzia ed esperienza vincono sempre. Il grande affare lo fece William Hoover che al tempo si ritrovava a produrre selle per cavalli agli albori dell’invenzione dell’auto. Non proprio l’ideale per gli affari, giusto? Ma moglie porta consiglio! Non appena tra un pettegolezzo e l’altro Hoover venne a conoscenza dell’invenzione, il grande potenziale dell’aspirapolvere a mano era lì che lo aspettava. E da allora più polvere c’era, meglio era!

L’aspirapolvere Hoover fu un successo mondiale ed i timidi prototipi di Booth e Spangler sparirono rapidamente dalla circolazione così come molte altre repliche degli stessi. Booth ebbe però maggior fortuna dirigendo il progetto della grande ruota panoramica nel Prater di Vienna, che ancora oggi è legata al suo nome, mentre, per quanto riguarda la sua “aspirapolvere”, beh .. meglio arrendersi e lasciare Hoover godersi i frutti del successo di un’invenzione che ironicamente non ha mai progettato.